Target persona e emozioni che inducono all’azione
Target persona: rappresenta un soggetto che ha maggiore probabilità di acquistare determinati prodotti o servizi, perché in linea con i suoi bisogni e desideri.
Capire il pubblico di riferimento per cui stiamo progettando un bene, un servizio, un prodotto, è fondamentale per la sua affermazione e diffusione.
Henry Dreyfuss, nella prima metà del 900′ affermava: “Quando il punto di contatto tra il prodotto e le persone diventa un punto di attrito, il designer industriale ha fallito. D’altra parte, se le persone sono rese più sicure, più comode, più desiderose di acquistare, più efficienti – o semplicemente più felici – dal contatto con il prodotto, allora il designer ha avuto successo “.
Questa affermazione ci fa comprendere bene di come l’empatia giochi un ruolo fondamentale nelle decisioni che i nostri consumatori prendono. Per questo è essenziale imparare a “spostare” o condurre i nostri clienti su una nuova sfera sensoriale, dalla frustrazione al piacere, mentre usano i nostri prodotti.
Come farlo? Un primo passo è quello di conoscere il nostro consumatore, capire quali sono le sue esigenze, le sue abitudini, le sue paure e cosa possiamo risolvere e migliorare la sua situazione.

Cosa tenere in mente prima di creare una Target Audience?
Ricordiamoci che “il nostro” pubblico è composto da esseri umani e come tali non sempre sono coerenti e attendibili. Pensiamo a quante volte cambiamo idee, opinioni, gusti e desideri, perché siamo influenzati da stimoli esterni o semplicemente perché con il passare del tempo non abbiamo più voglia di un determinato prodotto. O al contrario potremmo desirare qualcosa che non avremmo mai immaginato di acquistare solo perché una particolare pubblicità, un odore, un’emozione ha generato in noi un bisogno improvviso di avere quel prodotto e faremo il possibile per soddisfarlo.
E’ importante quindi, svolgere delle domande specifiche al nostro pubblico, che non siano solo di natura demografica, mappare le emozioni è fondamentale.
Una serie di domande che potremmo provare a fare sono:
- Che cosa piace fare ai miei clienti?
- Come è nato il desiderio di avere proprio questo determinato servizio?
- Che interessi hanno?
- È probabile che siano laureati?
- Hanno una famiglia?
- Desiderano aiutare gli altri?
- Quali problemi o criticità hanno?
- Come il mio prodotto può essergli d’aiuto?
Queste sono solo alcune idee, ma si possono comporre domande specifiche per ogni prodotto o servizio e diversificarle in base ai vari gruppi di audience che si vuole creare. Ma come avere le risposte a queste domande? Ci sono diversi modi in cui possiamo “interrogare” il nostro “pubblico reale”, alcuni di questi sono:
- Creare un rapido sondaggio su Google Forms da inviare al database dei contatti raccolti nel tempo;
- Monitorare il comportamento in tempo reale sul sito web con Google Analytics;
- Creare un sondaggio sui social media, per avere un contatto diretto e più amichevole con il pubblico.
Comprendendo il target in modo più intuitivo, si può lavorare dal loro punto di vista e rispondere alle domande per cui di solito si affidano ai motori di ricerca per trovare le risposte. Tutto ha inizio con l’empatia.