Abbiamo visto quanto sia importante individuare i micro-momenti dei clienti. Pertanto, ci chiediamo se è ancora possibile applicare lo storytelling per raccontare una storia unica, esplosiva, convincente e rilevante, oppure dobbiamo parlare in modo diverso a persone differenti. La risposta è la seconda. Dobbiamo parlare in modo diverso. Ma non a livello di storia: quella deve rimanere uguale, unica, univoca, non ambigua.
Lo Storytelling è un alleato strategico in ogni progetto di digital marketing.
Con storytelling si indica la capacità di coinvolgere il proprio mittente raccontando un messaggio come fosse una storia. Possiamo definirlo come una vera e propria arte, che implica ricerca, pianificazione e competenze. Nel marketing si parla, più precisamente, di Corporate Storytelling (o Storytelling aziendale), per indicare la straordinaria potenza delle storie con le quali ci si collega direttamente alle emozioni del consumatore, in modo da aumentare la popolarità di un brand e far crescere le vendite.
I migliori storyteller sono capaci di prendere decisioni che portano avanti le loro storie, coinvolgendo l’audience di riferimento tramite la diffusione di informazioni vitali per sostenere la narrazione.
Lo storytelling può, teoricamente, essere fatto su qualsiasi cosa abbia la necessità di essere sostenuta dal punto di vista comunicativo: un’azienda, un brand, un prodotto, una persona o un evento.
Nel mondo social, vi sono diverse tecniche base per creare dei post che possano risultare accattivanti, gradevoli ed efficaci.
I tre atti
È lo schema probabilmente più usato nel mondo della narrativa. Tutto inizia con un’introduzione che presenta i protagonisti, c’è poi un problema ma infine si giunge a una soluzione. Spesso l’epilogo positivo si deve a un “aiutante magico” che potrebbe essere il prodotto, servizio o evento che intendi promuovere.
Il prima e il poi
Raccontare il problema presente inizialmente e i risultati ottenuti in seguito è efficace, specialmente se in chiusura si mostra ciò che ha causato questa benefica trasformazione e in quanto tempo. Usalo per raccontare i vantaggi della tua attività. Ad esempio potresti dire come il tuo podcast, in soli quindici minuti, ha rallegrato la noiosa pausa pranzo di un tuo potenziale ascoltatore!
L’enfasi
Simile alla struttura del prima e poi, anche questa formula si articola in tre parti. È una delle più utilizzate nel mondo del copywriting: nella prima si presenta velocemente il problema mentre, nella seconda, lo si enfatizza, utilizzando un linguaggio fortemente empatico o accentuandone le caratteristiche. Infine, “spezza” completamente il mood proponendo la soluzione, ancora una volta, sotto forma del servizio o prodotto che offri. A differenza del modello più classico de “i tre atti”, si giunge più velocemente al nocciolo del problema, raccontando sin da subito qual è il problema che poi si andrà a risolvere nella conclusione.
Le tre domande
Questo schema è anche stato definito da Simon Sinek il “Golden Circle”. Le tre domande, cui rispondere nell’ordine sono “Perché?”, “Come?” e “Cosa?”. Perché esiste la tua attività? Perché fai proprio quel tipo di lavoro?. Inizia descrivendo la tua mission o la ragione di esistere delle tue professionalità e di ciò che fai. Poi spiega come lo fai, come persegui la tua missione prima dichiarata. E infine dimostra con cosa porti a termine la tua mission, ovvero il prodotto o servizio che intendi promuovere.
Consigli generali
Sui social si deve essere completo, ma semplice. Il racconto avrà successo quanto più susciterà empatia nel tuo lettore, ancor di più se offrirà, con una formula accattivante, un suggerimento per risolvere un vero problema. D’altronde, cosa cercano le persone online se non svago e soluzioni?
Fonte: Ninja Marketing