Prima di addentrarci nel vivo della questione e capirne le dinamiche, partiamo dalla guerrilla marketing definizione.
Tecnicamente, il guerrilla marketing è una strategia di comunicazione non convenzionale e si pone come obiettivo quello di sorprendere il pubblico attraverso la creatività inaspettata, coinvolgendolo.
Il mondo dell’advertising ha preso in prestito il termine “guerrilla” dal campo militare. La guerrilla, infatti, contraddistingue scontri veloci, indicando non delle vere e proprie guerre, ma piuttosto combattimenti civili senza l’impiego di enormi risorse che fanno leva sulla rapidità e la sorpresa a proprio favore, a scapito del nemico.
Il guerrilla marketing è adatto a tutte le tipologie di business?
La risposta è sì.
Le tecniche di pubblicità di guerrilla vengono pensate sia per gli small business perché si può prevedere un investimento di budget ridotto per portare avanti azioni di guerrilla marketing, ma risultano essere d’impatto anche per brand mondiali, che hanno impiegato il guerrilla marketing nelle proprie campagne di comunicazione proprio grazie al potenziale virale, generato non solo online ma anche offline.
Per questo motivo, non esiste un business più adatto rispetto ad un altro. Qualunque brand, che voglia puntare su un effetto wow, può fare ricorso al guerrilla advertising, progettando una strategia di marketing ad hoc, adeguata e coerente con il proprio stile comunicativo.
Il successo di una campagna di guerrilla marketing dipende da diverse variabili, come il saper creare azioni efficaci di advertising, che siano notiziabili e divertenti, generare conversazione attorno al brand e attivare meccanismi di viralità, in modo tale da far accrescere la notorietà del brand stesso.
Esempi di guerrilla marketing
Uno degli esempi più conosciuti tra le azioni di guerrilla advertising è il lancio della serie tv “Stranger Things” di Netflix, il colosso della distribuzione in streaming che da sempre si contraddistingue per il suo estro creativo. Le affissioni, le statue e i cartelloni hanno travolto tutta Milano, soprattutto nei luoghi più frequentati della città.
Un altro testimone del guerrilla marketing è il brand Mastro Lindo, conosciuto in tutto il mondo. Per dimostrare l’efficacia dei propri prodotti per pulizie, il brand ha pensato bene di apporre delle strisce pedonali bianchissime accanto alle altre più scolorite e poco evidenti, sottolineando la differenza tra il prima e il dopo con l’utilizzo di prodotti Mastro Lindo.
La scelta del luogo di questo guerrilla marketing non è casuale: gli attraversamenti pedonali sono battuti da migliaia di persone al giorno, soprattutto nelle grandi metropoli, diventando, quindi, il posto ideale per saltare all’occhio e perché no, rubare un sorriso.
É indubbio che le strategie di guerrilla marketing devono essere pensate all’interno di una strutturata campagna di comunicazione in quanto non basterebbe una singola pubblicità a far conoscere un brand o ad aumentare la sua notorietà.
Lo scopo principale del marketing guerrilla è quello di cogliere di sorpresa il pubblico, invitarlo a fermarsi ad osservare, ad esempio, l’installazione, a rimanere memorabile nella sua mente e subito dopo a invogliare a cercare il brand nel mondo online, attivando, infine, il passaparola tra le sue cerchie.