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Growth hacking marketing: perché è importante?

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Il growth hacking come abbiamo già visto nel precedente articolo riunisce gli strumenti del web marketing e li declina attraverso una mentalità nuova. Fatta di crescita rapida, strategie fluide, tecniche capaci di adattarsi e di reinterpretare le azioni in base alle novità. Ma quali sono le differenze con il web marketing tradizionale? Parliamo di una differenza abissale o di una semplice sfumatura?

Gli strumenti sono gli stessi – SEO, SMM, email marketing, copywriting, blogging – ma cambia l’approccio per arrivare velocemente al sodo. Ovvero alle visite e ai contatti utili. Il growth hacking parte da un’idea basata su velocità, praticità, risultati concreti e misurabili. Da ottenere attraverso un uso attento delle risorse a pagamento e non.

Growth hacking marketing: perché è importante?

Perché le aziende hanno bisogno di crescere rapidamente, eliminare il superfluo, avere dati chiari, sperimentare. Il growth hacker fa questo: attraverso le competenze nel campo del web marketing analizza, prova delle soluzioni nuove e registra le azioni per arrivare a conclusioni. Qui il termine “hacker” acquista una valenza classica: trovare nuove strade, modificare ciò che è dato per certo, guardare oltre.

Perché l’azienda può scegliere di lavorare con un growth hacker? Perché ha bisogno di un pubblico disposto ad acquistare prodotti o servizi. Ma al tempo stesso cerca una soluzione per sviluppare strategie in tempi rapidi, affrontare il contesto nel miglior modo possibile. E con un investimento di risorse limitato. Questo è un aspetto interessante del growth hacking: le spese tendono a ridursi al minimo. Il primo obiettivo è portare traffico sul sito web, il secondo è abbattere i costi di questo processo. Soprattutto in una logica di lead generation. Questo non significa lavorare a costo zero: non è questo il punto, l’attenzione è per l’ottimizzazione delle risorse. Il growth hacking nasce in un contesto di startup dove le possibilità sono minime.

Ottimizzare per risparmiare

Questa è la prospettiva più interessante: il growth hacking è un marketing basato sull’ottimizzazione delle risorse disponibili. Non c’è niente di superfluo, di conseguenza deve sfruttare al massimo ciò che si può avere a disposizione. Questo va bene per le piccole aziende che stanno crescendo, ma anche per le grandi realtà.

E bene ricordare la famosa citazione di Guy Kawasaki: “If you have more money than brains you should focus on outbound marketing. If you have more brains than money, you should focus on inbound marketing”. Questa condizione viene spinta al massimo con il growth hacking, e il consulente di web marketing diventa un vero e proprio sperimentatore che sfrutta strumenti già noti per ottimizzare tutto ciò che si ha a disposizione.

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