Employer branding – rappresenta la reputazione di un’azienda in quanto datore di lavoro – ed influisce sulla percezione che il mercato ha della stessa, come posto di lavoro.
Employer branding cos’è
Hr branding – è utile per il miglioramento del brand in generale. La finalità è quella di evidenziare internamente ed esternamente la qualità del proprio brand come luogo di lavoro, far dialogare le divisioni marketing, mettere in relazione il reparto della comunicazione aziendale con quello per le risorse umane, per esempio, al fine di coordinare i messaggi divulgati per evitare pericolose contraddizioni.
Employer branding significato – è piuttosto semplice, specialmente se si parte dalla traduzione inglese. Employer è il datore di lavoro e Branding è il mondo valoriale costruito attorno al brand, cioè al marchio o – più in concreto – all’azienda. Si parla quindi della reputazione dell’azienda come datore di lavoro, nei confronti dei candidati reali o potenziali, dei dipendenti, dei clienti e degli stakeholders.
Proviamo a pensare a una semplice azione che svolgiamo abitualmente: scegliere il ristorante per un pranzo o una cena, prenoteremo in un qualsiasi posto senza aver prima letto almeno una recensione?
Difficilmente! Perché quindi non dovremmo adottare lo stesso comportamento quando ricerchiamo un lavoro o un’Azienda con la quale rapportarci? Quanto saremo attenti nel cercare le informazioni, le esperienze degli altri dipendenti, studiarne il focus e la mission, per ricercare poi nel concreto – “un richiamo nella quotidianità”.
La reputazione di un’azienda è la prima cosa che i potenziali talenti o candidati osservano quando sono alla ricerca di una nuova occupazione.
Employee branding come attività di Marketing
Perché ci sia una visione positiva del marchio è essenziale completare il Brand Aziendale, questo significa come abbiamo detto all’inizio avere un buon dialogo nella Divisione Marketing.
Dalla produzione alla direzione, tutto deve essere in ordine e sopratutto ci deve essere lo stesso clima lavorativo.
Facciamo un esempio tipo – un dipendente x non riceve adeguati stimoli lavorativi, non è circondato da un team solidale e non riesce ad avere una comunicazione adeguata con i responsabili, non riesce ad esprimere le sue opinioni o a sentirsi “utile per l’azienda”; possiamo sicuramente ipotizzare che i suoi commenti saranno del tipo: “produco io questa macchina, non acquistarla, la materia prima è di pessima qualità…”
Al contrario se il personale dipendente si ritrova in un ambiente stimolante, con un buon rapporto con colleghi e direttori, sarà più propenso a parlare bene della “SUA” azienda e sarà ben felice di consigliare l’acquisto delle sue produzioni, probabilmente questa volta il commento potrebbe essere: “sono anni che lavoro con loro e posso assicurarti che non c’è ambiente più stimolante e gratificante; non solo, le materie prime dei prodotti sono di primissima qualità, sottoponiamo ogni elemento a severi controlli e test…tutto funziona perfettamente..”
Queste affermazioni quindi, incidono notevolmente sul valore di marca del prodotto.
I dipendenti stessi possono fare employer brand
Lo abbiamo già detto, l’Employer Branding è una questione di reputazione, basata sui fatti e raccontata attraverso un’accurata attività di comunicazione.
Quindi chi meglio del dipendente può raccontare l’Azienda, descriverne i suoi valori, il modus operandi, il clima che si respira tra colleghi e direttori, le varie iniziative aziendali, gli eventi, i successi professionali – il dipendente può quindi stilare un vero e proprio racconto “giornaliero”.
Il dipendente diventa così ambassador dell’Azienda e lo fa con i suoi strumenti comuni: i social.
LinkedIN è sicuramente lo strumento più utilizzato per comunicare soddisfazioni, esperienze, partnership, il senso di appartenenza verso il proprio luogo di lavoro, questo farà percepire l’Azienda come un luogo di lavoro sereno e quindi diventerà ambito da altri.
Ovviamente una comunicazione sbagliata può fare ottenere il risultato opposto, per questo l’Azienda deve puntare sulla formazione dei suoi dipendenti, su come utilizzare correttamente i canali social e come gestire la propria reputazione online.
L’importanza di questo meccanismo è evidente in tutte quelle campagne pubblicitarie che affidano alla testimonianza diretta e al volto del ’“dipendente comune” la promozione dell’immagine dell’azienda per cui lavora. Chi meglio di lui/lei potrebbe raccontarti quali sono i principi che animano la filosofia aziendale?
Le finalità
Il fine ultimo di una strategia di Employer Branding che parla ai candidati ideali è ovviamente quello di ingaggiare tra le proprie fila i migliori profili in circolazione, arrivando a loro prima dei competitor. Questi candidati, se rispondono positivamente all’offerta, saranno legati all’azienda e ai suoi valori da un legame ancora più forte perché riceveranno un’offerta espressamente tagliata su di loro.
Una Employer Branding strategy deve parlare anche a coloro che lavorano già per l’azienda, perché contribuirà a farli sentire parte dell’organizzazione e quindi a fidelizzarli.
Il successo di una buona strategia di Employer Branding sul tasso di fidelizzazione è provato: può arrivare a ridurre il tasso di rotazione (turn-over) dei dipendenti fino al 28%, con tutti i risparmi in termini di costi di assunzione di nuove risorse che possiamo immaginare.